“Sapessi come duole stare senza di te”: una poesia di Milton Fernández


Sapessi quanto è duro tirare fino a sera,
calcarla,
sospingersi in avanti,
pensar che restano ancora
rimasugli di giorno per non pensarti,
banchine bassoventre.

Sapessi com’è duro il coraggio a volte,
alzarsi,
affrontare il mattino
con tanta notte dentro,
sedersi alla finestra
a intrecciare distanze,
a vagheggiar telefoni,
consegne e rituali.

Sognarti,
nella simmetrica consuetudine
dell’abbraccio,
amarti senza affanni,
odiarti senza imbrogli,
temere che nulla resti,
sapere che nulla avremo,
guardarci senza quasi,
lasciarci senza ieri.

Sapessi come duole
stare senza te
a volte.

Milton Fernández