“Mi insegni il privilegio di piangere ancora”: la bellissima poesia di Beatrice Zerbini


Mentre tu non dormirai più,
io non dormo ancora;
e non ho sonno,
ma ho alcuni piatti,
da lavare domani
e ho le cene che verranno,
cerchi alla testa
e vicini di casa;
ho dei martedì futuri da sperare;
ho mezza estate;
ho l’autostrada e l’asfalto,
anche se non portano più,
ho capito,
a vederti ridere.

Tu, dal canto tuo,
assomigli ancora ai gatti,
anche se sfuggi di più, adesso,
alle carezze di noi umani.

Mi hai insegnato,
da qualche giorno,
ad avere le spalle,
ad avere la tosse,
ad avere domani,
forse;
ad avere coraggio me lo insegni ancora;

Molte cose ho adesso,
per mano tua:
te la tengo stretta,
invisibile come ora è lei;

abbiamo incrociato le vite,

abbiamo incrociato le dita,
perché fosse breve
il male alle ossa
e andasse giù,
scorresse
veloce e diluito,
come l’ultimo
latte alle mandorle.

E ora andiamo,
ti accompagno,
come tu accompagni,
nell’essere stati qui
e oltre,
nelle nostre diverse notti;

mi insegni il privilegio
di poter piangere ancora,
di patire le mancanze,
di avere dei ricordi,
fiato per dirli,
di essere io quella che deve,
perché può,
ringraziare,
salutare,
volerti ancora e sempre
bene.

Beatrice Zerbini

da ” In comode rate”
– Interno Poesia- 2020