“Lasciateci amare”: una poesia di Biagio Riccio


Il diritto di amare è insopprimibile, inalienabile, non lo puoi bloccare, togliere, estirpare, sradicare.

È come respirare, bere, cantare, volare, ridere, piangere.

L’amore non si può quantificare, non ha un peso, non cerca una bilancia ove poggiarsi per reclamare un importo, un valore.

Appartiene al mistero, all’etereo, a quella materia che ha a che fare

con il cielo, l’acqua, il fuoco.

Come l’acqua che sgorga improvvisamente da una sorgente che non si sa come sia sorta, proprio lì in quel lembo di terra

o come quel fuoco che divampa all’improvviso,

perché il cielo si è adirato e forse gli dei hanno scagliato un fulmine, un tuono che ha bruciato la terra arida e le ha dato un colore vivo che prima non c’era,così è l’amore.

Un miracolo misterioso che sconvolge la vita,

la stasi, la putredine. 

Sconquassa, rompe,

devasta, sospinge venti, abbatte dighe.

Quando arriva non lo puoi controllare, ti prende, ti avvinghia, ti porta via.

È impossibile dire che la vita sia come prima. 

Si rivoluziona tutto, si avverte una misteriosa forza, come se fosse ancestrale, perché tocca le radici nella profondità del cuore, perché i recessi si trasformano in grotte che respirano,

che rivedono la luce, sono baciate dal sole ed il freddo va via.

È come quel fiore rinsecchito che sente

nello stelo l’acqua penetrante,

la rugiada che scende lentamente

e gli dona freschezza;

così riprende a profumare, riacquista il colore.

E nell’aria aleggia un vento che prima

non c’era o non tirava più,

tutto si era fermato, era ripetitivo,

noioso, malinconico.

Quando irrompe l’amore 

hai voglia di muoverti, spezzare 

le dolorose catene, scappare via con il tuo innamorato.

La vita prende un’altra piega,

l’acqua del ruscello indovina il suo letto,

rivuole il suo alveo e quando scorre

è una musica nuova che si sente 

nell’aria che attira uccelli 

che cinguettano instancabili, brilla il sole.

Così la tua donna ti guarderà 

e lascia sciogliere il pudore e, 

con un sguardo furtivo accompagnato 

da un sorriso appena accennato, 

cerca la complicità di un ordito che reclama l’adagiarsi dei corpi.

Non ci possiamo arrendere: 

la vita ci deve ancora un sogno.

Lasciateci amare.

Biagio Riccio