“L’addio non c’è: ti porterò con me”: una poesia di Biagio Riccio


Non sei andata via.
Sei ancora qui con me, anima mia.
Nell’amore non esiste addio.
Perché rapprendo nei miei pensieri il fuoco segreto dei tuoi occhi, la grazia giovanile del tuo corpo, la poesia che spargevi sugli impervi sassi del mio tortuoso cammino.
L’istante di questo giorno è fatto di frammenti del tempo tuo e del mio.
Sei l’acqua nitida di quel ruscello che passa e scivola nel mio cuore.

Fiore impresso sei tu, come uno scritto in una roccia. Dal ricordo delle tue parole scopro nuovi incanti, quel radioso sorriso che porto nei miei pensieri scuote come lampi di un pezzo di cielo il mio torpore e la luna e le stelle possono compiere il loro corso, ma tu sei ancora qui e l’universo si perde intorno a me.
Sei la vertigine che dà un soffio vitale alle mie cose. L’amore viene come cosa misteriosa e sacra, a cui gli infedeli volgari non hanno accesso.
È un profumo d’ambra che apre al meraviglioso della vita. Aleggia sempre, anche se va via.
 Come un bimbo ho rubato la tua ineffabile ed incontenibile gioia e vivo nell’estasi di una piacevole illusione:forse potrei e vorrei, nell’imbrunire di un pomeriggio, intrecciare ancora i nostri corpi.
Ma è solo un ardente desiderio, filo spezzato che vuole ricongiungersi all’immensità dell’infinito.
Il meglio che hai saputo darmi, che mi hai donato,nessuno, neppure tu, può portarlo via.
È il miele e l’ambrosia di un addio che non c’è. Continuo inesorabile a pensarti e rimango qui seduto ad osservarti, anche se non ci sei: forse ti rivedo in quella dama che gusta dolcemente il suo caffè e mi dona un sorriso e fugge non so dove.
Ma non posso riprenderla.
Non sento più l’urlo del buio di quando sei andata via e disperato ti rincorrevo,anche se avevi chiuso la porta del tuo cuore.
Socchiudo gli occhi, ma è solo fuggevole gioia di una magia che vorrei ancora possedere quando mi inebriavo al tocco dei tuoi tacchi.
Il tuo bel viso, spietato oggi, non sfioro più, ma non c’è una ruga nel mio spirito, perché mi hai infuso una grazia che si spande fra spume leggere di un mare che mi accarezza ancora e lascia un sale per me dolcissimo.
Non c’è addio in amore: resta dentro, in uno scrigno che non so più aprire. Il ricordo di un amore è come un’edera che si inerpica, si espande con la bellezza delle sue foglie, che coprono le miserie di una vita disfatta e smarrita. Il tuo addio mi nutre di parole che rubo al cielo per scrivere la poesia di segreti pianti, di silenzi nascosti: almeno la passione ha abitato notti agitate ed insonni che solo le stelle lontane sanno capire, perché possiedono il crogiolo di una malinconia dolcissima che rende mite il cuore.
Essere amati, malgrado la pochezza di noi stessi, è la felicità della vita. Guardiamoci dentro laddove possiamo rinvenire le tracce di note di luce che non fanno rimpiangere il mistero dell’amore che rabbrividisce la vita. L’amore resta : come la pelle che si attacca al corpo e non si corrode perché è quella delle dee immortali che hanno il cuore stupito dall’eterna giovinezza.
L’addio non c’è.
Ti porterò con me.
Biagio Riccio