“E un raggio perenne di luce”: una poesia di Alessia Giovannini


E poi arriva quell’età in cui cominci a togliere, invece che ad aggiungere.
Sottrai chiacchiere inutili di chi parla senza ascoltarti; sottrai tempo a chi non ha mai tempo e ti infila dove può; sottrai sguardi a chi si guarda intorno mentre lo guardi; sottrai serate che fanno numero e luci e musica troppo alta e bicchieri troppo pieni di vuoto e sottrai parole a chi le dà per scontate e sottrai Presenza a chi fa dell’assenza il suo potere.
Ma soprattutto ti disperi a togliere strati di corazze che ti si sono appiccicati addosso e paure incrostate che prima non c’erano e ti fanno i passi pesanti; e cerchi di strappare via le disillusioni dai tuoi sogni che qualcuno chiama saggezza e sottrai ricordi per fare spazio al presente e sgombrare la strada sbarrata da quello che è stato e non hai buttato.
Ti scavi addosso con le unghie sugli anni passati, sulle promesse mancate e i sogni inceppati, sui “ti amo” essiccati come fiori appassiti, ti scavi con le unghie per ritrovare i desideri mancati e le passioni assopite.
Ti scavi e sottrai.
E togli minuti al tempo che passa.
Come un orologio impazzito che corre a ritroso a quando era solo un minuto e poi due. E poi noi.
Quando era solo l’inizio che non conosceva la fine.
Quando era un punto e un accapo.
E un capitolo nuovo.
E un sottile strato di carne sull’anima.
Un soffio di vita leggera sull’anima.
E un raggio perenne di luce.
Senza l’età.

Alessia Giovannini