“C’erano una volta un uomo e una donna” – Matteo Bussola


Un bellissimo e significativo brano di Matteo Bussola sull’amore e sull’accettazione reciproca. 

C’era una volta un uomo che era innamorato di una donna.
L’uomo si presentò alla donna e disse: “Io sono questo”.
La donna lo guardò e rispose: “Questo non è abbastanza”.
Allora l’uomo cercò di diventare altro e ascoltò tutte le richieste della donna e, anche se ogni volta era come strapparsi la pelle e poi bruciarla, le accontentò tutte. In fondo non era importante chi fosse lui, ma solo stare insieme.
Poi un giorno si guardò e si chiese: “Ma chi sono io?”.
Lo specchio non rifletteva alcuna immagine oppure troppe e lui capì.

C’era una volta una donna che era innamorata di un uomo.
La donna si presentò all’uomo e disse: “Io sono questo”.
L’uomo la guardò e rispose: “Questo non è abbastanza”.
Allora la donna cercò di diventare altro e ascoltò tutte le richieste dell’uomo e, anche se ogni volta era come tagliarsi la pelle e poi raschiarla, le accontentò tutte. In fondo non era importante chi fosse lei, ma solo stare insieme.
Poi un giorno si guardò e si chiese: “Ma chi sono io?”.
Non c’erano specchi quella volta ma la donna non ne aveva bisogno, perché le donne si guardano dentro e conoscono sempre la risposta.

C’erano una volta un uomo e una donna che erano innamorati.
Sembravano nati l’uno per l’altra, perfetta sintonia, nessun rumore di fondo. Poi un giorno la donna disse all’uomo: “Non potresti essere un po’ più questo?”.
E l’uomo rispose: “Solo se tu sarai un po’ più quest’altro”.
Fu così che l’amore perfetto divenne una merce perfetta.
Entrambi diventarono abbastanza l’uno per l’altra senza essere mai troppo. L’amore fece le valigie e se ne andò non più richiesto.

Un uomo e una donna si incontrarono. Non c’entravano niente l’uno con l’altra, erano così diversi tra loro.
La sintonia era poca, molto il rumore di fondo.
Si guardarono una volta, divisi da un tavolino e due bicchieri.
L’uomo considerò che la donna non era abbastanza e non lo sarebbe stata mai. La donna pensò che l’uomo sarebbe forse potuto diventarlo – perché le donne sono sempre fiduciose – ma che non sarebbe accaduto.
Si presero così, esattamente per quel che erano. Nessuno volle cambiare niente e fu per questo che cambiò tutto.
Il rumore divenne musica e la poca sintonia voglia di scoprirsi.
L’amore bussò, entrò e disfò le valigie. Non c’erano armadi e allora buttò tutto a terra, pensando che tanto ci sarebbe stato tempo anche per quello.

Matteo Bussola