“Sogno di un amore”: una poesia di Biagio Riccio


Lo sguardo tuo è irrorato
dalla beltà dell’aurora.
Vorrei navigare
nei tuoi pensieri,
scendere nei recessi
dell’anima tua e
scoprire in quale
anfratto del cuore
hai riposto il mio pallido
ricordo.
I capelli accarezzano
il tuo volto
come petali
lo stelo di un fiore terso
che invoca la luce
della primavera.
Con grazia soffusa
adeschi ogni sguardo
anche quelli
impavidi e furtivi.
Vorrei starti vicino:
invisibile, come il vento,
per sentire il delizioso profumo
della tua candida pelle.
Sono abbracciato a te,
senza toccarti.
Sei un raro diletto
e, al solo vederti,
il mio cuore brucia,
“geme come una fascina
che si consuma senza fiamme,
per un avvampo di dentro
e si torce
umanamente nell’aria”.
La luna si scioglie
intorno in cipria di luce
e vorrei il mio corpo
amorosamente affondare
con il tuo.
Ma non posso
toccarti.
Una visione di levità e vigore
mi hai lasciato, malgrado tutto,
negli occhi, e da lontano
sento bisbigliare tue parole,
ma, irrefutabile, comprendo
che non è il mio nome.
Muore solo un amore
che smette di essere
sognato.

Biagio Riccio