“Se tu fossi qui”: una poesia di Biagio Riccio


Se tu fossi qui un mare di tenerezza mi avvolgerebbe, come una calda coltre che anima un corpo intirizzito dal freddo pungente.

Se tu fossi qui l’aria si fermerebbe, 

nessuna brezza agiterebbe le foglie, anche il giorno di un mattino radioso si innamorerebbe della tua inconcussa bellezza.

Ti immagino quando mi allaccio le scarpe,

quando mi sbuccio un’arancia, 

quando guido un’automobile;

quando sono solo in mezzo al mare e tocco l’altrove introvabile in questa vita scontata,

quando vado a dormire.

Non mi resta nulla da sperare senza di te.

Il futuro non può essere un’irrimediabile ripetizione di un presente insopportabile.

Ma ogni notte la solitudine mi ghermisce.

“Vorrei venir pien d’angoscia a rimirarti”.

Il tuo viso, cielo azzurro senza confini, 

pulito e rinfrescato da un vento innocente, 

è per me inaccessibile,

come la riva lontana per un naufrago in mezzo al blu.Ma è incantevole,  un volto sincero, cuore puro, pieno di stelle.

Come vorrei scorgere un indizio per me nei tuoi pensieri, stringere la mia mano in mezzo alle tue e sentir pronunciare il mio nome.

Se tu fossi qui saprei che il mio vivere non è una sventura, che il tempo non è caduto miseramente, che ho agguantato la magia del possibile, che il divenire delle stagioni non è una soffocante asfissia, che un sussulto di frenesia, di sana follia ha ridato un senso ed una direzione ad una trama sfilacciata, banale, di brandelli disfatti, di rimuginazioni intollerabili.

Se tu fossi qui sentirei la musica di una favola antica, cullato dagli dei e forse mi accontenterei del tempo che passa.

Mia ragione di vita.

Biagio Riccio