“Lusinga d’amore”: una poesia di Biagio Riccio


Mi aggrappo ad una vana e fuggevole illusione, al tuo sguardo raggiante, allo stupore e meraviglia del tuo leggiadro volto.
È bellissimo, suadente, immaginare che tu mi stia pensando, parlando, ricordandoti di me, di quello che sono stato nella tua vita, senza acrimonia, ma con una soffusa carezza.
Sei stata la seduzione di un vizio solitario, bugia di un destino avaro di gioie.
Ti cerco ansimante nei miei colorati sogni e l’alba, brumosa e grigia, abilmente mi persuade che sia tutto un gioco onirico.
Non ci sei.
L’implacabile realtà, amara e dolorosa, mi ricorda che sei sparita come l’arcobaleno, come un vento dolcissimo, profumato di rose, come una lucciola tra le agitate fronde, come una fata che racconta favole.
Almeno nutri la poesia e sollevi le mie voci di dentro, perché l’anima mia, sia pur disperata ed inquieta, possa silenziosamente e segretamente amarti.
Mia lusinga d’amore.
Biagio Riccio