“12 minuti di pioggia”: la struggente citazione di Franz Kafka

La struggente citazione che state per leggere è tratta da “Lettera al padre”, capolavoro letterario di Franz Kafka. 

Vorrei avere solamente 12 minuti di pioggia,
uno di quei temporali che mettesse fine a questo maledetto bisogno che abbiamo di parlare.
Che portasse il Silenzio necessario per morirci un po’ e che fosse talmente rumoroso che al confronto, questi pensieri, diventino sussurro.
Ti va di sederti su questo marciapiede ad aspettare?
Non lo so che cosa aspetteremo, forse il tempo giusto che passi l’ultimo tram della notte, che si spengano tutte le luci di questo Cielo, che forse ci ruba l’intimità addosso.
O che porti solamente via tutto il tempo passato a far finta di stare lontani.
12 minuti
in cui raccontarti tutti i miei sogni , quelli vissuti senza di te… e chissà se mi hai mai sentito, chissà se anche tu là fuori ci stavi, se allungavi l’orecchio per avermi accanto o ero già diventata un ricordo da dimenticare.
Come quei braccialetti comprati al mare, che si stracciano alla prima doccia dell’estate
Ed ora che indossi?
C’è qualcuno che riempie così tanto i polmoni da soffiar via tutta quella tristezza che ti si posa sugli occhi?
Che ti lascia briciole di felicità dentro una giornata di corse o che aspetta solamente che la tempesta passi senza dirti che i lividi invece restano?
Che ti dice che sei la persona che quando se ne va si porta via, lascia quel forte rumore di niente o che quando dice di non voler nessuno accanto, cerca pezzi di te ovunque.
12 minuti
con il telefono spento e la sigaretta accesa a dirti che non cambierei mai le nostre prime volte, dove tu restavi nei miei giorni ed io nei tuoi casini più assurdi.
Che non ho mai rimandato la tua felicità a domani, che più mi dicevi di non fare promesse, più io mi sarei annullata pur di mantenerle,
ma se non mi hai tenuta nonostante gareggiassi con così tanto dolore,
beh forse nel tuo cuore non c’ho neanche messo piede.
12 minuti dove io avevo paura di perderti e tu di avermi trovata
Allora scusa
Scusa se non sono stata abbastanza, abbastanza per prendere un treno di corsa, per sederci davanti al mare con una birra calda ed una pizza fredda o semplicemente per non essere arrivata in ritardo davanti ad un passato fin troppo puntuale.
Scusa per aver pensato di assomigliare allo zucchero filato che quando lo mangi un po’ di dolce ti si appiccica addosso
Di aver creduto alle sensazioni, alle parole e che pensavo di renderti la vita leggera ricomponendoti il cuore.
12 minuti di pioggia

Perché tu eri per me la misura di tutte le cose.

Franz Kafka – Lettera al padre